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Il gioco del poker in Europa è ancora considerato un fenomeno di culto, che durante gli ultimi 15 anni ha beneficiato di una vasta popolarità, per via della moda chiamata Pokermania che ha colpito soprattutto l’Italia dove una nuova generazione di giocatori ha scelto di specializzarsi nel gioco del Texas Hold’Em, favoriti dall’hype dettato dalle poker room e da trasmissioni televisive tematiche dedicate a questa spettacolare variante americana del gioco del poker.
Il successo mediatico del poker sportivo
Tuttavia pur attraversando una fase di clamore mediatico, a conti fatti, il gioco del poker sportivo, resta una prerogativa di esperti e di veri appassionati, per un motivo piuttosto semplice; si tratta infatti di un gioco dove pur essendoci un livello di casualità e di fortuna elevato, sono altri gli aspetti fondamentali che ne dettano le regole, primo tra tutti quello dell’abilità del giocatore.
Specialmente negli Stati Uniti, il gioco del poker è visto come un vero e proprio sport oltre che un mestiere, tanto che è stata istituita la Poker Hall of Fame, un riconoscimento a cui solo alcuni tra i migliori gambler professionisti hanno diritto di accedere, attraverso dei requisiti richiesti per entrarvi a tutti gli effetti. Si tratta in effetti di una onorificenza volta a creare un seguito per tutti coloro i quali hanno contribuito all’evoluzione e alla diffusione del gioco del poker, come oggi lo conosciamo in tutto il mondo.
Che cos’è la Poker Hall of Fame e come funziona
La Poker Hall of Fame è stata istituita 40 anni fa, e dopo una prima fase di rodaggio ha ammesso un certo numero di giocatori, che nel tempo si sono distinti per impegno, professionalità e per aver guadagnato la stima e il rispetto dei propri avversari.
A rendere credibile questo tipo di riconoscimento, c’è il fatto che ogni edizione inserisca nella bacheca un numero limitato di giocatori, che varia di edizione in edizione, da 8, quota massima finora approva, fino a un minimo di 2 giocatori annessi a entrare in questa categoria esclusiva. Non vi sono naturalmente limitazioni di età, sesso o nazionalità, visto che il gioco del poker sportivo è un’attrattiva egalitaria e paritaria, fin da quando si diffuse durante i secoli scorsi.
Il ruolo del dealer nel poker
Negli Stati Uniti il gioco del poker è ancora oggi considerato un vero e proprio must, dove sono tre le principali varianti che vengono praticate: Texas Hold’Em, Omaha e 7 card stud. In queste varianti il ruolo fondamentale è proprio quello del dealer, prendiamo come esempio la variante più conosciuta del poker, dove il croupier texas holdem esercita un ruolo di controllo e ha la mansione di smistare le carte e dettare i tempi di gioco tra i vari giocatori coinvolti durante una mano o una partita di torneo, che può essere organizzata seguendo le regole fondamentali per il gioco del poker sportivo.
Oggi il poker viene praticato spesso in versione digitale online, grazie ai siti che hanno creato una struttura capace di simulare una vera partita di poker con giocatori reali e il ruolo del dealer viene simulato attraverso un sofisticato software, che rende il gioco legittimo e spesso funziona in accordo con le sale da gioco reali, che fanno da filtro anche per i più prestigiosi e importanti tornei dal vivo che ogni anno vengono disputati, in America così come in Europa e in Asia.
Le fasi del gioco del poker texano
Il gioco del Texas Hold’Em è basato su alcune semplici regole, che differiscono in piccola parte rispetto al gioco tradizionale del poker, che viene giocato con cinque carte nominali, di cui quattro possono essere cambiate e quindi sostituite durante la prima fase di gioco.
Nel Texas Hold’Em il gioco si sviluppa invece attraverso due sole carte nominali, mentre successivamente verranno distribuite altre cinque carte condivise, attraverso le operazioni svolte da parte del croupier. A ogni fase corrisponde quindi una puntata e un rilancio, che possono essere ad appannaggio dei giocatori coinvolti, i quali possono decidere se entrare nel vivo del gioco, puntando sulla mano, oppure passare e sperare in quella successiva. A questo punto è bene considerare che le fasi di gioco vengono convenzionalmente considerate sei: la prima è quella della puntata obbligatoria, momento in cui il singolo giocatore decide se entrare in gioco o rinunciare.
Come si gioca realmente a poker
Per giocare deve quindi effettuare la propria puntata, che corrisponde quindi al piccolo o grande buio, come vengono definite queste fasi dagli appassionati di poker. Successivamente verranno quindi distribuite le due carte coperte, dove il mazziere inizierà a distribuire a partire dalla propria sinistra e così via a completare il tavolo.
Durante la fase successiva, chiamata appunto flop, il dealer svela le prime tre carte a disposizione, dopo di ché si ripassa per un altro giro di puntate, dove ogni player deve decidere quanto puntare, se restare in gioco, o se è preferibile passare la mano. Passando la mano, il giocatore uscirà temporaneamente dal gioco, restando quindi nella posizione passiva di semplice spettatore, mentre il gioco proseguirà fino ad arrivare al cosiddetto showdown. Tutte queste fasi, rendono quindi la mano del poker estremamente complessa e al contempo affascinante, nonché spettacolare.
L’abilità nel gioco del Texas Hold’Em
L’abilità di un bravo giocatore di Texas Hold’Em, consiste nel saper valorizzare il proprio punto, arrivando fino in fondo, se è il caso di giocare, oppure uscire dal gioco per tempo, qualora si rendesse conto che il proprio avversario potrebbe avere un punto maggiore e chiudere la mano in modo vincente.
La differenza tra un bravo giocatore di poker e uno normale, è dato infatti proprio da questo fiuto e dall’intuito di conoscere e capire le mosse in leggero anticipo, aspetto che viene definito lettura perfetta del gioco del poker. Pur basandosi su poche semplici regole, per diventare un giocatore esperto di poker, sono richieste alcune capacità e competenze, che di fatto rendono il gioco del poker un gioco di abilità, secondo cui non è sufficiente conoscere le regole per vincere per diventare dei giocatori esperti.
Durante gli ultimi tempi una nuova generazione di gambler e di giocatori è venuta fuori proprio dai tornei delle poker room, i quali si sono spesso ritrovati a competere contro i grandi giocatori, avendo una possibilità di vittoria, che fino a qualche tempo fa era del tutto insperata.
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Il mondo del lavoro in Sardegna non è semplice, fatto di offerte principalmente stagionali o dedicate a delle risorse con una formazione specifica, che sicuramente non riescono a coprire tutte le richieste delle migliaia di disoccupati Sardi. Nonostante i centri dell’impiego e i siti specializzati come sardalavoro.it ogni giorno si impegnano per aiutare i disoccupati la ricerca di un’occupazione nell’isola non è un’impresa semplice. È principalmente per questa ragione che tanti giovani scelgono trasferirsi all’estero alla ricerca di un lavoro che possa dare un senso ai loro percorsi di studi o semplicemente trovare una gratificazione economica adeguata al proprio lavoro. Tra le mete più ambite ci sono sicuramente gli Stati Uniti. In tanti sognano di trasferirsi in America che da offre numerose opportunità per gli italiani, dall’800 ad oggi si stima che oltre 6 milioni di italiani abbiano scelto di emigrare verso la terra con la bandiera a stelle e strisce. Per chi sceglie di farlo è bene sapere che dal 2008 è obbligatorio un permesso ESTA per gli Stati Uniti che va richiesto online e viene rilasciato dal Department of Homeland Security americano.
L’Esta è un sistema che stabilisce se il visitatore può entrare negli Stati Uniti D’America, comunicato tramite sistema informatico viene utilizzato da tutte le compagnie aeree per autorizzare o meno l’imbarco dei viaggiatori. Il permesso permette di soggiornare negli USA fino a 90 giorni, in modo da verificare se vi siano le condizioni per trovare un lavoro. Qualora si trovi un impego adatto alle proprie professionalità, occorre poi procedere all’Iter del Visto per il lavoro, molto più complesso e articolato prima con un visto temporaneo in base alla categoria di lavoro, e poi con la richiesta della famosa Green Card che permette di stare e lavorare permanentemente negli Stati Uniti.
Scegliere di emigrare è quindi una vera e propria scelta di vita, in Sardegna si lascia la famiglia, gli amici e la propria terra, dal quale troppo spesso è difficile separarsi. Si rinuncia ad uno stile di vita che possiamo definire “tranquillo” quando si possiede un lavoro e la serenità economica. Lasciare la possibilità di avere a due passi da casa alcune tra le migliori spiagge del mondo, un clima mite e un territorio incontaminato, non è per nulla semplice ed è una scelta da fare con coscienza, informandosi nel dettaglio sulle differenze sostanziali tra i due territori senza sottovalutare i divari tra i costi e gli stili di vita.
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Finora Roma e Napoli cosi come altre città del sud erano ignare dell'allarme sociale generato nel nord Italia a causa del coronavirus, ma musei chiusi cosi come ristoranti e bar, hanno generato una psicosi collettiva specie per chi proviene dall’estero con conseguenti vuoti nei principali hotspot turistici in Italia.
Nell'ospedale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, un centro di riferimento nel paese nella lotta contro il virus, una grande tenda è stata abilitata per ospitare i pazienti che arrivano credendo di essere stati infettati, sempre più dalla "psicosi sociale", spiega il responsabile delle emergenze, Franco Lufrani.
L’Italia in quarantena e senza turisti
Il turismo italiano soffre, un grande motore economico con milioni di arrivi l'anno scorso è ai limiti del collasso il che significa che molti dei ristoranti o gelaterie frequentati dai visitatori sono ormai quasi vuoti, così come i negozi di souvenir che sono caduti in un vero e proprio baratro.
L'allarme colpisce anche hotel, B&B e tante altre strutture ricettive che sono praticamente vuote il che arreca danni ingenti ai gestori e di conseguenza al personale che vi lavora.
La chiusura totale dell’intero territorio nazionale ha messo dunque in ginocchio l’economia e chi deve restare a casa nel rispetto delle normative approvate dal governo, deve inventarsi un nuovo stile di vita a partire dai ragazzi che andando a scuola sono costretti a studiare via web, cosi come i genitori che d’accordo con le loro aziende cercano di rimediare alla chiusura di fabbriche e luoghi di lavoro optando per il cosiddetto smart working ovvero telelavoro.
Il passatempo online all’epoca del coronavirus
Il tempo libero che il coronavirus forzatamente ha concesso a molte persone, può ritornare utile per dedicarsi ad alcuni hobby compreso quello dei giochi da casinò online che proprio a causa del Covid-19 hanno ottenuto visite maggiori sia da parte di vecchi che di nuovi utenti.
Il turismo italiano deve molto anche a grandi sale da gioco come il Casino di Venezia e Il Casino di Sanremo, solo per citarne alcuni, che sono una fonte inesauribile di visitatori provenienti da tutto il mondo che uniscono alla passione del gioco il piacere di visitare il nostro bel paese.
ll mondo dei giochi da casino è tra l’altro tanto affascinante e variegato e se l’approccio avviene in modo responsabile, può in questo periodo difficile ritornare utile per scoprire tutti quelli disponibili ed allo stesso tempo diventare esperti conoscitori di regole e strategie dei più popolari e apprezzati giochi presenti nei tanti casino online. Sempre in riferimento alla chiusura dei casinò terrestri a causa del coronavirus, va altresì aggiunto che molti come ad esempio quello di Sanremo, hanno un loro sito web per cui gli utenti possono giocare da casa e magari quando l’emergenza sanitaria finirà, visitare di persona la suddetta struttura della città ligure generando di conseguenza degli ottimi profitti agli hotspot turistici locali.
Il collasso del turismo in Italia
Le città italiane non mantengono i soliti ritmi, e bastano immagini televisive per evidenziare che qualcosa è davvero cambiato, come Piazza Navona con quasi nessun turista, il Pantheon vuoto o la Fontana di Trevi con molto spazio per scattare foto, ovvero qualcosa di veramente insolito.
I pochi visitatori presenti indossano mascherine ed è evidente il minor afflusso di persone nel trasporto pubblico, con autobus e vagoni della metropolitana che normalmente circolano affollati di turisti e gente del posto e in cui ora si trovano anche posti vuoti.
Le aziende vicine al Vaticano, come alcuni ristoranti o punti vendita di pasta da asporto, frequentate principalmente da turisti, lamentano che per alcuni giorni hanno avuto a malapena qualche decina di clienti fino al punto di dover chiudere definitivamente per il decreto governativo dell’11 marzo con cui l’Italia tutta è stata messa praticamente in quarantena.
A questo punto lo scenario che si presenta è tutt’altro che positivo; infatti, le compagnie aeree nazionali ed internazionali hanno cancellato o limitato il numero di voli da e per l’Italia, le strutture ricettive come hotel e ristoranti sono chiuse, e le agenzie di viaggi si sono viste annullare tutte le prenotazioni oltre che a subire la chiusura del loro esercizio.
Il blocco del turismo in Italia
Per l'Italia, a livello globale, ciò che si vede chiaramente è che l'impatto della crisi della salute pubblica ha avuto un effetto immediato sugli indicatori del turismo con un aumento esponenziale delle menzioni legate al virus tra il 20 e il 24 febbraio.
Questo picco praticamente coincide con il più grande calo di fiducia per i visitatori il 25 febbraio, dove l'indice di percezione della sicurezza scende impetuosamente verso i punti più bassi.
Nei giorni successivi a queste date la situazione è precipitata e le compagnie aeree che sono tra i principali attori colpiti da questa crisi generata dal coronavirus, visto il drastico calo della domanda, sono stati costretti ad annullare le connessioni con un ulteriore blocco del turismo che nel paese ha ormai assunto dei livelli drammatici.
Sommando questa condizione di blocco del turismo a tanti altri settori ad esso correlati, genererà un’evitabile recessione economica che precedentemente era già più di una semplice previsione.
Stare a casa, diminuire i contatti personali è a tutt’ora l’unico modo per contrastare l’avanzata di un virus che non si conosce e che non ci sono nemmeno vaccini in grado di debellarlo.
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La strategia è uno degli aspetti fondamentali di tutte le attività di trading Forex di CFD di successo, indipendentemente dalle dimensioni e dalla frequenza dei tuoi investimenti. In effetti, lo sviluppo di una strategia di successo non è solo una parte critica del trading sui mercati finanziari online, ma serve anche per esempio per vincere una guerra o per avviare un business redditizio .
Questo principio è stato ripreso nel lontano VI secolo a.C. da Sun Tzu, uno stratega cinese quando affermò: "Ogni battaglia è vinta o persa ancor prima che sia combattuta". In altre parole, la strategia, o la sua mancanza, è la chiave per vincere o perdere. Di conseguenza, ha senso pianificare le tue tattiche prima di fare trading sul Forex.
All'inizio, è anche essenziale essere consapevoli del fatto che l'esposizione al rischio non è dannosa. Invece, è la mancanza di una gestione del rischio ad essere ciò che porta a una notevole perdita dei fondi investiti.
Cos'è il Mercato Forex?
Prima di esaminare alcune delle strategie di trading Forex di successo, diamo un'occhiata a cosa sia il mercato dei cambi:
Il mercato dei cambi (Forex) è un mercato virtuale mondiale in cui tutte le valute del mondo vengono acquistate e vendute. Il mercato Forex globale è lo scambio finanziario più significativo e con più liquidità, con circa 2.000 miliardi di dollari statunitensi (USD) scambiati ogni giorno, dal lunedì al venerdì, ogni settimana. È un mercato frenetico e in continua evoluzione. I tassi di cambio cambiano rapidamente con incrementi minimi (chiamati pips), consentendo al trader Forex di scambiare CFD sui rapidi movimenti dei prezzi in rialzo o in ribasso.
Inoltre, l'Era Informatico e il mondo sempre connesso hanno cambiato l'ambiente di trading Forex dall’essere un ecosistema controllato da società finanziarie, banche centrali, fondi di investimento e ricchi a un mondo in cui chiunque può negoziare direttamente sul mercato Forex attraverso i broker online.
Strategie di Trading Forex
Prima di discutere di diverse tattiche di trading, è altrettanto importante notare che, sebbene ci siano molte diverse società di trading online disponibili su Internet, le loro proposte non sono tutte uguali.
Di conseguenza, è fondamentale scegliere un'azienda che pone al primo posto i propri trader. Una società del genere (come Jones Mutual) avrà una piattaforma di trading online di facile comprensione in cui gli operatori possono facilmente eseguire operazioni senza commettere errori o confondersi. In secondo luogo, questa società impiegherà analisti finanziari e statistici altamente qualificati in grado di comunicare in modo chiaro e conciso. E, in terzo luogo, questa azienda darà la priorità al servizio clienti, implementando il metodo Conosci il tuo cliente (KYC), e rispondendo alle richieste dei suoi clienti in modo rapido ed efficiente.
Ora che abbiamo parlato dell'importanza di scegliere il giusto broker per il trading online, diamo un'occhiata a alcune delle più popolari strategie di trading Forex:
Scalping
Lo scalping è una tattica di trading a breve termine che viene utilizzata per generare un notevole profitto collocando contemporaneamente un gran numero di operazioni di basso valore e a basso rischio. La teoria è che le negoziazioni di basso valore equivalgono alle negoziazioni a basso rischio. Pertanto, aumentando il numero di negoziazioni effettuate in un dato momento, si compensa il basso valore di ciascuna negoziazione aumentando il volume delle operazioni. Inoltre, i livelli bassi di rischio vengono aumentati riducendo il tempo tra l'apertura e la chiusura di ciascuna posizione di negoziazione. Questo, a sua volta, aumenta il potenziale profitto di ogni operazione.
Day Trading
Il punto saliente del day trading è che la posizione viene aperta e chiusa in un solo giorno di trading, a differenza dello swing trading in cui la posizione viene lasciata aperta almeno una notte. Il vantaggio del day trading è che non esponi il tuo investimento al rischio che il valore crolli sul mercato durante la notte.
A rischio di ribadire ripetutamente lo stesso punto, è fondamentale prendere nota che ogni posizione di negoziazione viene aperta all'inizio di un nuovo giorno di negoziazione e viene chiusa prima della fine dello stesso giorno di negoziazione. Infine, poiché il day trading è una posizione di trading a breve termine, porta con sé una maggiore esposizione al rischio.
Swing Trading
Lo swing trading è anch’essa una strategia di trading a breve termine, ma il periodo di tempo in cui una posizione viene lasciata aperta è diverso dal day trading. Considerando che un trade giornaliero è chiuso prima della fine di un singolo giorno di trading, uno swing resta di solito aperto tra i due e i sei giorni, ma può essere lasciato aperto anche fino a due settimane. L'obiettivo fondamentale dello swing trading è che i trader riconoscano la tendenza generale dei prezzi e quindi conseguano profitti grazie a questa tendenza.
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C’è chi parla di competenze trasversali e chi di abilità intangibili, ma qualunque sia la definizione che vogliamo dare all’espressione soft skills esse rappresentano una risorsa sempre più ricercata dai recruiter aziendali.
Il dizionario Treccani distingue tra hard skills (competenze cognitive) e soft skills (non cognitive) riconoscendo in queste ultime tutte quelle conoscenze che in qualche maniera esulano dal nostro bagaglio formativo, peraltro fondamentale e che riguardano molto più da vicino le nostre risorse interiori.
Sono queste caratteristiche a essere sempre più richieste nel mercato del lavoro, abilità acquisite con l'esperienza o attraverso hobby e passioni che si rivelano fattori determinanti nella scelta del candidato.
In fase di recruiting, infatti, i selezionatori tendono sempre più a valutare la capacità del candidato di risolvere problemi (problem solving), la sua flessibilità, le motivazioni interiori che lo spingono a scegliere un posto di lavoro anziché un altro, le capacità strategiche e l’attitudine a lavorare in gruppo. Non si tratta semplicemente di dimostrare la propria disponibilità a cambiare sede, ad esempio o a gestire un team, perché queste risorse devono già far parte del bagaglio esperienziale del candidato. Come?
È molto difficile acquisire le soft skills attraverso corsi di formazione o prepararsi al colloquio leggendo un manuale, perché sarebbe un po’ come pretendere di conoscere un paese straniero semplicemente osservandone la mappa. Per integrare le competenze non cognitive è necessario seguire un percorso diverso. E per farlo molto spesso è sufficiente seguire le proprie passioni.
Viaggiare molto ad esempio, oltre a rivelarsi un buon modo per trascorrere le ferie, permette di acquisire competenze in fatto di relazione, adattabilità e a migliorare le proprie abilità linguistiche. Un candidato in possesso di questi requisiti, acquisiti grazie a esperienze personali, avrà una marcia in più rispetto ad altri che non si sono mai mossi da casa.
Anche gli hobby e i giochi possono fare la differenza. Gli scacchi ad esempio richiedono capacità di attenzione, pazienza e tattica molto apprezzate dai recruiter aziendali, soprattutto per ruoli dirigenziali o manageriali. Così come il poker sportivo dove la strategia e la necessità di prendere decisioni sulla base di pochissime informazioni rientrano nelle soft skills apprezzate dalle aziende. Non è un caso allora che uno dei più celebri manuali manageriali sia stato scritto da Sun-Tzu più di duemila anni fa: le abilità di generali e comandanti rispecchiano molto da vicino le risorse strategiche del giocatore di poker professionista. E se invece la vostra passione fosse la barca a vela, nessun problema, visto che in questo caso la gestione dell’equipaggio, la capacità di valutazione dei rischi e non da ultimo il desiderio di avventura sono tutte skills che vi daranno una marcia in più nei colloqui di lavoro.
Il concetto è questo. Non vergognarsi di mettere in campo quelle qualità e risorse che fino a qualche anno fa venivano palesemente sottovalutate dai selezionatori. Perché se da un lato le esperienze lavorative, almeno nei primi passi che compiamo nel mondo del lavoro, sono necessariamente poche, abbiamo la possibilità di far valere le nostre soft skills come risorse importanti, anzi necessarie all’azienda per il cui posto ci candidiamo.
Un tour operator che cerca guide o accompagnatori di viaggio ha bisogno di candidati che oltre ad essere in possesso dei titoli necessari a svolgere la professione, siano loro stessi viaggiatori. Se un’azienda cerca un event planner la creatività sarà particolarmente premiata, così come la flessibilità e una buona dose di resilienza. E queste sono risorse che si acquisiscono dall’esperienza personale. Quel corso di clownerie fatto per gioco due estati fa, potrebbe rivelarsi importante. Così come il corso di scrittura creativa che avete seguito con grande passione quest’inverno potrebbe aprirvi la strada per il vostro prossimo lavoro.
Tante più saranno le soft skills da affiancare alle conoscenze forti (hard skills) tanto maggiori saranno le opportunità di essere selezionati a un colloquio. Le aziende infatti stanno sempre più valutando la personalità dei candidati e le loro inclinazioni, perché riuscire a conciliarle non è solo il sogno di chiunque cerca lavoro, ma anche una garanzia di successo per l’azienda.
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