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SmartWorking, telelavoro e lavoro agile, sono i termini più in uso in questo ultimo periodo, vista la necessità dell’adottare questa modalità di lavoro da parte di gran parte delle aziende in Italia e nel Mondo a causa dell’emergenza CoronaVirus. Ma per poter svolgere in maniere regolare ed efficiente il proprio lavoro, spesso non è sufficiente la connessione del proprio smartphone ma occorre possedere un abbonamento adsl o ancor meglio internet in fibra.
In Sardegna il metodo più rapido e semplice è quello di rivolgersi al Tiscali Store di Cagliari, che tramite il suo sito, permette di richiedere una verifica sulla copertura migliore in base al proprio indirizzo e al proprio paese di residenza. È possibile attivare abbonamenti in Adsl e Fibra per i privati e le offerte son disponibili sulla sezione Tiscali Casa.
Affidarsi ad un uno store locale nella scelta di un abbonamento internet è sicuramente conveniente in quanto offre la possibilità di avere un’assistenza dedicata commerciale e tecnica senza dover passare dal servizio clienti classico.
Tiscali, ad oggi, è sicuramente una delle scelte migliori per l’attivazione di una linea internet. Soprattutto in Sardegna, possiede un’infrastruttura proprietaria che collega le varie zone dell’Isola e consente quindi di avere delle prestazioni migliori rispetto ai concorrenti nazionali.
Per poter lavorare al meglio da casa in smart working e connettersi agli strumenti aziendali è quindi raccomandato l’utilizzo di un abbonamento senza limiti di tempo e giga. Le promozioni della rete mobili infatti, hanno sempre dei limiti nel quantitativo di dati disponibili, oltre alle numerose difficoltà in termini di copertura e stabilità del segnale. Con un abbonamento in fibra invece, si possono raggiungere prestazioni decisamente più elevate che consentono di poter interagire con gli strumenti aziendali con molta più facilità e senza intoppi.
Per maggiori informazioni sulle offerte Tiscali è possibile visitare il sito www.tiscalistorecagliari.it
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Le pratiche da firmare “a mano” per imprenditori e aziende sono sempre state una prassi di routine, centinaia di pratiche cartacee, con timbro e firma aziendale da catalogare per anni nei propri archivi.
Ma ora grazie alla dematerializzazione dei documenti, le pratiche, fatture e contratti, vengono forniti in modo digitale, con appositi file che grazie ad internet vengono trasmessi telematicamente e archiviati sui server. Il formato più diffuso per il file è sicuramente lo standard pdf, che può essere letto dal software gratuito di uso comune Adobe Acrobat reader dc, solitamente già preinstallato in gran parte dei pc in commercio, oppure facilmente reperibile online.
Ma per le aziende che hanno effettuato il passaggio a questo sistema privo di carta è importante poter firmare i documenti, con la stessa validità del sistema cartaceo. Questo oggi è possibile grazie alla firma digitale online.
Questo tipo di firma elettronica permette di completare il processo di dematerializzazione della documentazione aziendale, grazie ad un processo digitale, che consente di firmare e archiviare i documenti in maniera digitale.
Un modo per risparmiare tempo e spazio materiale e incrementare notevolmente la rapidità di accesso ai documenti ottimizzando il lavoro e tutti i processi amministrativi e aumentando di conseguenza la produttività aziendale.
Le firme elettroniche valide a tutti gli effetti e legalmente vincolanti tanto quanto una normale firma da scrivere su un foglio di carta.
La firma elettronica è stata riconosciuta dalla legge dell’Unione Europea in seguito all’emanazione del regolamento eIDAS (UE) 910/2014.
Firmare in modo digitale un documento permette quindi di velocizzare parecchie operazioni nel lavoro dell’azienda, conservando comunque il valore legale: tramite l’apposizione di una firma elettronica si certificano transazioni o documenti di valore civile o di natura fiscale.
Il processo della firma elettronica combina strutture legali e tecniche per permettere una valevole autenticazione che certifichi il consenso sui documenti digitali.
Le firme elettroniche per essere legalmente vincolanti devono essere fornite da fornitori specifici che devono seguire delle rigide norme e certificazioni come l’autenticazione delle parti firmatarie, prova del consenso e sigillo elettronico sui documenti firmati per garantirne l'integrità.
Uno dei fornitori della firma elettronica che rispetta tutti i principi di sicurezza è la società europea Yousign.com che permette di lavorare online ed ottenere la giusta soluzione per tutte le esigenze aziendali e progettare al meglio il proprio business.
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Una delle domande che ricorrono più spesso, quando parliamo di Bitcoin e, in generale, di criptovalute è sicuramente quale cifra è più opportuno investire, per iniziare, nei vari software online che permettono di farlo, come ad esempio https://it.bitcoinscycle.com/.
Chiaramente, non esiste una risposta unica ed universale poiché, le possibilità economiche variano a seconda delle persone a causa di svariati fattori. È naturale che uno studente o un lavoratore part-time, non avrà a disposizione lo stesso budget di un imprenditore o di una persona impiegata a tempo indeterminato.
In ogni caso, grazie ad alcune strategie e a una serie di importanti considerazioni, è possibile ottenere una sorta di quadro generale che sia ragionevole e applicabile a tutte le categorie. Vediamo dunque, quali sono le premesse da tenere in considerazione per un investimento ponderato e sicuro.
I criteri per un buon investimento
Innanzi tutto, la prima regola da seguire, se così possiamo definirla, è quella di investire una cifra che, in caso di perdita, non abbia gravi ripercussioni sulla vostra situazione economica. Seppur possa sembrare in qualche modo scontata, si tratta invece di una considerazione molto importante da fare poichè, trattandosi di un sistema ancora incerto, non può garantire un successo al 100% e dobbiamo quindi essere pronti a qualsiasi evenienza.
Se disponiamo di un budget molto limitato, ad esempio, investire in Bitcoin potrebbe non essere una buona idea. Questo perchè, seppure sia tecnicamente possibile entrare nel mondo dei Bitcoin anche con piccole cifre come ad esempio 50 o 100 euro, non ci si può aspettare un guadagno importante e dunque potrebbe non valerne la pena. Con cifre tanto modeste, infatti, non è possibile “differenziare” e cioè riuscire ad acquistare diversi tipi di criptovalute. Tenete sempre a mente che differenziare è davvero molto importante. Puntare tutto su un solo tipo di criptovaluta, infatti, potrebbe essere controproducente poichè, nel caso in cui qualcosa non vada per il verso giusto, si rischierebbe di perdere tutto quanto rimanendo a mani vuote e questo è un rischio non vogliamo assolutamente correre. Chiaramente, questo è il nostro consiglio, ma non esiste una regola precisa che vieti piccoli investimenti. Si tratta dunque di una scelta individuale e la decisione spetta esclusivamente a voi.
Se si dispone invece di un “fondo di sicurezza”, cioè di una discreta somma sul conto corrente che vi permetta di far fronte ad eventuali imprevisti o emergenze senza gravi ripercussioni e senza dover ricorrere a prestiti di alcun tipo, una buona cifra da investire può essere 1.000 euro. Pur non essendo “tanti” in senso assoluto, infatti, si tratta di un buon punto di partenza che può garantirvi guadagni discreti senza però rischiare troppo.
Qualora si abbiano possibilità economiche ancora maggiori, potrebbe essere interessante esporsi maggiormente e dunque investire cifre più cospicue che potrebbero garantire, con esito positivo, grossi guadagni. In questo caso, però, la cautela è al primo posto perchè “grossa” potrebbe essere anche la perdita. Proprio per questo, è sempre raccomandabile consultare degli esperti in investimenti per evitare di commettere passi falsi. Generalmente, la maggior parte di questi esperti consigliano infatti di investire, a vostra discrezione, cifre comprese fra il 5% e il 10% del capitale. Un investimento maggiore, potrebbe mettervi in difficoltà e ribaltare completamente la vostra situazione economica.
In linea generale, la cosa veramente importante è saper investire in modo responsabile, senza peccare di avidità. Questo perchè in un mercato speculativo come quello dei Bitcoin e delle criptovalute in generale, gli scenari possibili sono due: perdere tutto o moltiplicare la somma “scommessa”. Il rischio è alto e dunque è indispensabile valutare attentamente la vostra situazione economica per evitare di cacciarsi nei guai.
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L’opzione smart working sembra ormai avere convinto molte aziende.
Dopo le obbligate restrizioni dovute alla pandemia, almeno su alcune questioni strettamente connesse - come il contenimento dei costi e delle spese gestionali -, pare infatti che il nuovo e temuto approccio lavorativo possa avere anche i propri vantaggi, da tramutare in opportunità.
Le reazioni del mondo istituzionale ed economico rispetto al graduale rientro dei dipendenti di Unicredit nella sede principale milanese in qualche modo lo confermano.
Se il sindaco di Milano Giuseppe Sala invita alla cautela e all’implementazione di questa forma lavorativa in una strategia complessiva e ragionata, vero è che Massimo Bottelli - a capo di Assolombarda per i settori Lavoro, Welfare e Capitale Umano -, fa intendere che lo smartworking di fatto è stato una sorta di scoperta per molte imprese, magari da ripetere, senza troppi inghippi normativi, come esperienza di lavoro anche per il prossimo futuro.
Non a caso, se ci si sposta in qualunque regione dello Stivale, numerose sono state le esperienze lavorative positive sperimentate durante il lockdown, ma anche a prescindere da questo.
L’approccio alla digitalizzazione di “Abinsula” ne è una lampante prova. La start-up sassarese - esportata anche a Torino -, specializzata, tra le altre cose, in software per la sanità elettronica e per la gestione di interventi agronomici di precisione, non si è trovata infatti inerme rispetto alle direttive del governo. Anzi, “Abinsula” ha ritrovato proprio nello smart working il proprio punto di forza, grazie anche all’utilizzo di strumenti di interazione e teleconferenza come “Google Meet”, ma anche “Zoom”, “Skype” e “Microsoft Teams”.
Un modo di lavorare di certo affine soprattutto alle imprese già operative nell’online, che di fatto ne ha amplificato vantaggi e svantaggi.
Molti, a questo proposito, sono i settori che non si sono fermati di fronte all’emergenza globale.
La volata dell’e-commerce, dalle grandi aziende con personale già predisposto al lavoro online ai piccoli imprenditori, anche locali, ha fatto registrare infatti picchi di incremento di oltre 100 punti percentuali nell’ultimo periodo, tra salute e comparto alimentare in particolare.
Lo stesso vale per quei lavoratori o imprenditori già avvezzi al lavoro telematico e all’automazione, anche nei campi della cultura e dell’intrattenimento.
Ne sono un esempio, in ambito editoriale, i giornalisti o i freelance, ma anche le professionalità del mondo librario, dai correttori di bozze agli editor, fino ai grafici.
Dal lato dell’intrattenimento, molti servizi hanno continuato a funzionare, pur con diverse modalità, anche in piena crisi, come i centralini inbound per l’assistenza sui servizi telefonici o televisivi, oggetto delle numerose richieste degli utenti.
Alla stessa maniera, chi si occupa di recensire prodotti oppure servizi di entertainment e chi lavora per i migliori siti scommesse, (recensori, tecnici, addetti ai siti di comparazione) non si è mai fermato. Quest’ultimo settore in particolare - rispondendo alle richieste degli appassionati, privati della gran parte dei maggiori eventi sportivi e dunque anche delle sale fisiche - ha avuto ed ha il vantaggio di operare, online e da qualunque parte del globo, in un campo senza frontiere e confini, come quello dello sport in primis, tra campionati mondiali e internazionali.
La flessibilità è dunque un vantaggio essenziale di questa forma di occupazione, sia per quanto riguarda i tempi che i luoghi di lavoro, così come anche il risparmio aziendale e un ritorno, di rimando, verso la questione ambientale, con una riduzione di inquinamento da carburanti, utili allo spostamento.
Vero è che, di contro, lo smart working potrebbe suggerire - soprattutto per chi ha sempre lavorato in sede - un atteggiamento di rilassatezza domestica, oltre che un minor controllo sull’operato.
Tuttavia, tra impiegati e imprese, cresce l’attenzione, anche governativa, sui cosiddetti lavori “remotizzabili”.
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Introduzione
L’avvento di Bitcoin nel 2009 ha avuto ripercussioni in tutto il mondo finanziario. Si trattava di una valuta digitale che non poteva essere regolamentata, controllata o influenzata da variazioni dei mercati globali.
La fama e il valore di Bitcoin hanno continuato a crescere per tutto il decennio fino a raggiungere i 20000$ nel tardo 2017 e inizio 2018. Questo ha attirato l’attenzione di investitori, governi e magnati. Se vuoi sapere di più su come investire in Bitcoin e su come funzionano le piattaforme di trading, puoi APRIRE UN ACCOUNT GRATUITO.
Tuttavia, la volatilità della criptovaluta rende gli investimenti irrealizzabili. Tra il 2019 e il 2020, Bitcoin e altre criptovalute hanno raggiunto una certa stabilità. In questo articolo prenderemo in considerazione alcuni fattori che stanno attirando sempre più investitori verso Bitcoin.
Governi e Istituzioni Finanziarie si Muovono per Regolamentare Bitcoin
Negli ultimi anni, i governi nazionali e le istituzioni finanziarie stanno cercando di regolamentare Bitcoin. Al contrario dell’opinione comune, questo è un ottimo segno. Significa che le diverse istituzioni si stanno impegnando a normalizzare il sistema Bitcoin.
Si tratta di un passaggio atteso dagli investitori in quanto la regolamentazione si traduce in rendere Bitcoin un sistema conosciuto al grande pubblico e nel favorire l’utilizzo di questa criptovaluta nella società intera. Le economie più grandi si stanno finalmente aprendo alla possibilità di usare Bitcoin e comprar bitcoin con paypal come alternativa alle valute tradizionali.
Canada, USA, Unione Europea, Russia e altri hanno adottato una posizione molto favorevole verso Bitcoin. Tuttavia, sono molto rigidi nell’utilizzo di Bitcoin per attività illegali come ad esempio il riciclaggio di denaro. Negli ultimi mesi, anche realtà come la Cina si sono dimostrate disponibili verso la possibilità di utilizzare criptovalute.
Le Società Fortune 500 stanno mostrando interesse verso Bitcoin e Blockchain
Quando Facebook ha annunciato la creazione di una propria criptovaluta, Libra, il mondo si è subito interessato all’evento. Oltre a Facebook, i giganti della tecnologia come Twitter, Telegram e Baidu sono disponibili all’ingresso in questo ecosistema.
Una buona cosa da notare è che questi giganti dal valore di milioni di dollari hanno una grande influenza. In termini di lobby con il governo e di organizzazioni internazionali, tutto diventa molto più facile quando si tratta di agglomerati di simili dimensioni.
Tutto questo porta una maggiore tendenza verso la normalizzazione e l’uso comune di Bitcoin. Un passo progressivo verso la fine delle fluttuazioni di valore e la volatilità, due criticità che tengono alla larga gli investitori.
Oltre a questo, le maggiori istituzioni finanziarie stanno esplorando la tecnologia Blockchain. American Express, Tencent, AIA Insurance, Alibaba, MetLife e altri stanno adottando questo nuovo approccio, concentrandosi sulla natura istantanea dei pagamenti, sulla sicurezza e sull’assenza di interferenze da terze parti.
Le persone normali posso investire in Bitcoin nel 2020?
Con l’aumento di credibilità delle piattaforme di trading Bitcoin, anche le persone normali hanno iniziato ad investire in questa criptovaluta. È possibile dividere un singolo bitcoin in cento milioni (100,000,000) di satoshi. Puoi fare trading con bitcoin o satoshi sulle piattaforme di trading.
Con l’avvento della tecnologia più sofisticata, le piattaforme di trading godono di potenti software di trading. Molte persone che hanno esperienza con i mercati azionari tradizionali e con le aziende quotate. Fare trading in Bitcoin non è molto diverso.
Va ricordato che il valore di Bitcoin è indipendente da quel succede nel mondo. Ad esempio, i disastri naturali o i problemi sanitari fanno crollare o impennare il prezzo delle valute. Quando si tratta di Bitcoin, questo problema non si pone. Ciò rende Bitcoin un’opzione di investimento estremamente sicura nel 2020.
Conclusioni
Con l’emergenza Coronavirus arrivata al livello di pandemia e i mercati globali sull’orlo di una delle peggiori crisi recenti, i sistemi finanziari tradizionali sono messi alla prova. Dato che Bitcoin e le altre criptovalute sono relativamente isolate dal problema, è facile comprendere come rappresentino una buona prospettiva di investimento.
Tuttavia, esistono delle precauzioni da prendere quando si investe. Questo vale per Bitcoin e per qualsiasi altra forma di investimento. È importante essere attenti, valutare le variazioni del mercato e procedere sempre in modo sicuro e cauto.
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