In un luogo di lavoro, il preposto rappresenta la figura a cui spetta sovrintendere l’attività professionale e al tempo stesso assicurare che le direttive che vengono ricevute siano messe in atto.
In pratica il preposto ha il compito di controllare che i lavoratori eseguano in maniera corretta le direttive. Anche senza una formale investitura da parte del datore di lavoro, inoltre, egli svolge un potere di iniziativa funzionale. Si può affermare che il datore di lavoro venga affiancato dal preposto nelle attività di controllo, a prescindere dal fatto che egli sia presente in tutte le fasi di lavoro o meno.
La sicurezza in azienda
Come si sarà capito, quella del preposto è una figura operativa di grande valore dal punto di vista della sicurezza in ambito aziendale, come per altro indicato dal Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro all’articolo 18. Rimane una scelta libera del datore di lavoro l’indicazione del preposto, eccezion fatta per alcuni specifici casi. Ad ogni modo è auspicabile incaricare un preposto, o anche più di uno, nell’eventualità di un’azienda di medie o grandi dimensioni: così si ha l’opportunità di strutturare l’organizzazione con un approccio gerarchico, e al tempo stesso si può controllare in modo più efficace la corretta attuazione delle direttive aziendali, anche dal punto di vista della sicurezza.
A chi rivolgersi per la formazione
Per fare in modo che il preposto per la sicurezza sul lavoro disponga di un livello di formazione adeguato si può fare riferimento a Sicurya. Il preposto, infatti, non può prescindere da una formazione appropriata per poter esercitare la propria funzione in modo corretto. Ecco perché l’Accordo Stato Regioni sancisce per i preposti l’obbligo di prendere parte a corsi di formazione. La loro competenza è molto importante per una gestione perfetta della comunicazione e delle emergenze. Sicurya mette a disposizione una grande varietà di corsi per la sicurezza, nell’ambito di un ventaglio formativo che può basarsi anche sulla formazione finanziata. Lo scopo è sempre quello di garantire condizioni di sicurezza migliori in virtù di interventi formativi ad hoc che supportino al meglio le aziende.
Chi può fare il preposto
Quasi sempre si attribuisce il ruolo di preposto a un caposala, a un capoofficina, a un caporeparto o a un caposquadra, in quanto si tratta di figure che hanno il compito di vigilare e di sovrintendere sulla sala, sull’officina, sul reparto o sulla squadra. Qualora un’impresa annoveri delle figure che si occupano delle mansioni del preposto, c’è bisogno di una formazione supplementare. Vale la pena di ricordare che quello del preposto è un incarico che va formalizzato, dal punto di vista contrattuale e non solo: il che vuol dire da un lato indicare le specifiche dell’incarico e dall’altro lato specificare l’ambito e i limiti entro i quali i poteri funzionali e gerarchici possono essere esercitati.
Che cosa fa un preposto
Un preposto ha, tra l’altro, l’obbligo di informare nel più breve tempo possibile i lavoratori che sono esposti al rischio di un pericolo immediato e grave. In più, deve verificare che l’accesso agli ambienti che comportano l’esposizione a un rischio specifico e grave sia consentito unicamente ai lavoratori che sono stati istruiti in merito in maniera adeguata. Non può, invece, domandare ai lavoratori di ricominciare la propria attività in un contesto di lavoro che è caratterizzato dalla persistenza di un pericolo immediato e grave.
Il rispetto delle misure di emergenza
Nel novero dei compiti che spettano a un preposto c’è anche quello di chiedere ai lavoratori di rispettare le misure di emergenza e fornire loro le istruzioni necessarie per lasciare il posto di lavoro in presenza di un pericolo immediato e grave. Al datore di lavoro devono essere segnalate in maniera tempestiva le mancanze dei dispositivi di protezione, delle attrezzature e dei mezzi, e più in generale tutte le condizioni di pericolo che si possono riscontrare nel corso dell’attività di lavoro. Le responsabilità del preposto sono indicate dal Testo Unico della Sicurezza, che specifica anche le sanzioni relative. Per ciò che riguarda la formazione, essa è aggiuntiva alla formazione dei lavoratori, e si basa su un corso con una durata minima di 8 ore. Una volta ogni 5 anni, poi, c’è bisogno di un aggiornamento di 6 ore.
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