Che internet abbia rivoluzionato ogni singolo aspetto delle nostre vite non è certamente una novità, e questo discorso è valido chiaramente anche nel mondo del lavoro. Grazie allo sviluppo del web sono quindi nate tutta una serie di nuove professioni che richiedono competenze specifiche. Molte altre invece, hanno dovuto solamente adeguarsi ai tempi, introducendo la tecnologia nelle loro attività. Scopriamo insieme quali sono.

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Le professioni del terzo millennio

Come anticipato, grazie al web sono nate moltissime nuove professioni, che chiaramente prevedono competenze specifiche. Dal momento che molto spesso le università non sono in grado di preparare adeguatamente i propri studenti su tali competenze digitali, anche a causa della rapida evoluzione tecnologica, stanno assumendo sempre più importanza gli enti di formazione professionale come aulab. D’altronde parliamo di un settore dove la formazione richiede aggiornamenti continui.

Scuole come aulab permettono proprio di costruirsi il giusto bagaglio di conoscenze nell’ambito dello sviluppo software per prepararsi al mondo del lavoro e alle richieste sempre più esigenti dell’imprenditoria italiana ed europea. Ma quali sono le professioni realmente più ricercate? Il primo fra tutti è lo sviluppatore web e di applicazioni. Il motivo è facilmente intuibile. Chiunque oramai possiede uno smartphone, che senza software non rimane che una semplice “scatola” vuota.

Come spiegato ampiamente tra le pagine del sito ufficiale di Aulab, lo sviluppo web è un preciso ramo della programmazione informatica in grado di occuparsi della creazione di siti, portali, e appunto applicazioni. Lo sviluppatore web è responsabile sia dell’aspetto grafico che dei contenuti del progetto, nonché delle prestazioni e delle sue caratteristiche tecniche. Tra l’altro proprio quello delle applicazioni è un mercato miliardario in grandissima espansione, anche se nel nostro Paese stenta a decollare.

Ma il futuro non può che andare in questa direzione. Un’altra professione decisamente richiesta è il grafico 3D. Il lavoro consiste nello sviluppo di grafica in 3D, passando ad esempio dal rendering molto spesso impiegato dai siti delle agenzie immobiliari o che più in generale si occupano di ristrutturazione e arredamento. A dare una mano a questo mercato inoltre, la diffusione esponenziale di dispositivi tecnologici progettati per la realtà aumentata.

Mondo del lavoro e professioni digitali

Abbiamo detto che le professioni digitali sono quelle più ricercate del terzo millennio. La programmazione chiaramente la fa da padrone in questo settore, e imparare i vari linguaggi è di fondamentale importanza. Tra l’altro l’attuale condizione che stiamo vivendo a causa del Covid-19 sta ulteriormente amplificando la richiesta di professionisti in ambito web, e la direzione non potrà che rimanere questa anche nei prossimi anni. Tutto questo senza dimenticare l’aspetto economico delle retribuzioni.

Le professioni digitali infatti, molto spesso sono anche tra le meglio pagate, o comunque superiori alla media di altri lavori tradizionali. Il business developer ad esempio, ovvero quel professionista il cui scopo è far aumentare il business aziendale anche attraverso l’impiego delle nuove tecnologie, parte da un minimo di 1.200 euro mensili per coloro che iniziano l’attività, fino ai 50.000 euro annui per i più qualificati. Oppure lo chief digital officer.

Parliamo in questo caso di una figura esperta di trasformazione digitale, un processo di transizione che il nostro Paese sta affrontando proprio in questi anni, che può percepire uno stipendio annuo compreso tra gli 80.000 euro e i 150.000 euro, a seconda del grado di esperienza e dei risultati raggiunti. Anche per questa professione al centro di tutto troviamo ancora una volta le tecnologie innovative, utilizzate in questo caso per migliorare i processi organizzativi.

Sempre in ambito digital infine, troviamo il data protection officer. Si tratta di uno specialista responsabile della protezione dei dati personali, materia davvero molto complessa e di vitale importanza per tutte le aziende. Retribuzione? Dai 50.000 euro ai 70.000 euro annui.  

 


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