"Salve, abbiamo ricevuto il tuo curriculum": la nuova truffa telefonica da cui difendersi
Negli ultimi giorni, in tutta Italia e anche in Sardegna, si sta diffondendo una nuova truffa telefonica che sfrutta l’interesse per opportunità di lavoro. Desideriamo informare i nostri utenti che magari in cerca di lavoro, possono essere più vulnerabili e cadere in questa truffa. Il raggiro inizia con una telefonata da un numero italiano, accompagnata dalla frase ormai ricorrente: "Salve, abbiamo ricevuto il tuo curriculum". A quel punto, la vittima viene invitata a proseguire la conversazione su WhatsApp, dove le verrà proposta un'offerta lavorativa apparentemente allettante.
Come funziona la truffa del finto curriculum
Secondo le numerose segnalazioni ricevute, la truffa si ripete con schemi sempre simili. Sebbene i numeri da cui provengono le chiamate cambino frequentemente, il modus operandi resta invariato. Dopo il primo contatto telefonico, il truffatore suggerisce di spostare la conversazione su WhatsApp, dove introduce un'opportunità lavorativa apparentemente facile e remunerativa.
A chi accetta di proseguire, viene spiegato che il lavoro consiste in azioni semplici, come mettere "mi piace" a video su YouTube. In cambio, viene promesso un piccolo compenso, generalmente di pochi euro, accreditabile su PayPal o altre piattaforme di pagamento online. Per convincere la vittima a partecipare, vengono inviati screenshot di pagamenti ricevuti da altri "collaboratori", con l'obiettivo di rafforzare la credibilità dell'offerta.
Un inganno ben strutturato
Il percorso della truffa non si limita solo alla prima fase. Dopo aver completato le attività iniziali, alla vittima vengono proposti compiti aggiuntivi con compensi più elevati. Tuttavia, per accedere a questi guadagni maggiori, spesso viene richiesto di fornire dati personali o effettuare piccoli pagamenti anticipati. In molti casi, dopo qualche giorno, il numero di contatto scompare nel nulla, lasciando la vittima senza alcuna retribuzione e con il rischio che i suoi dati siano stati utilizzati per altre truffe.
I consigli della Polizia Postale per proteggersi
La Polizia Postale ha già lanciato un'allerta in merito a questo tipo di raggiro, fornendo alcune regole fondamentali per evitare di cadere nella trappola:
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Non fornire mai dati personali a sconosciuti, specialmente tramite WhatsApp o altre app di messaggistica.
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Diffidare di offerte di lavoro troppo allettanti, soprattutto se promettono guadagni elevati con poco impegno.
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Non cliccare su link sospetti o scaricare allegati da contatti non verificati, per evitare il rischio di virus e malware.
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Verificare sempre la fonte dell’offerta di lavoro, controllando se l'azienda esiste realmente e se ha un sito web ufficiale.
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Segnalare i numeri sospetti alla Polizia Postale o su piattaforme dedicate alla denuncia di truffe telefoniche.
Truffe telefoniche sempre più sofisticate
Negli ultimi anni, le frodi telefoniche si stanno evolvendo, diventando sempre più sofisticate. Se in passato le truffe provenivano prevalentemente da numeri con prefissi stranieri, oggi i malintenzionati utilizzano numeri italiani camuffati con tecniche di spoofing, rendendo più difficile riconoscere l’inganno a prima vista.
Se si riceve una chiamata con il pretesto di un'offerta lavorativa e si viene indirizzati verso WhatsApp o altri strumenti di messaggistica, è fondamentale mantenere un atteggiamento critico e non fornire alcuna informazione personale. Segnalare tempestivamente queste chiamate può aiutare a prevenire che altre persone cadano nella stessa trappola.
La truffa del curriculum rappresenta un’ennesima minaccia nel panorama delle frodi digitali. La chiave per proteggersi è l’informazione e la prudenza: diffidare di offerte di lavoro poco chiare, evitare di comunicare dati personali a sconosciuti e segnalare tempestivamente le attività sospette. Restare vigili e consapevoli è il miglior strumento per difendersi da questi raggiri sempre più diffusi.